21/03/2015

Una cavalla muore per abusi sessuali: ” love is love “?

“Love is love”: si sente dappertutto allo scopo di giustificare di tutto. Perfino le perversioni sado maso di “50 sfumature di grigio”.

Eppure, molti giornali, tra cui La Repubblica lanciano strali e trasudano sdegno per la morte di una cavalla, Tafna, causata, a quanto pare, dai ripetuti abusi sessuali di uno stalliere.

Noi siamo d’accordo. E siamo d’accordo che la bestialità (zoofilia, per chi è più politicamente corretto) è una perversione che va curata (ove possibile)  e – come anche la stessa Repubblica chiede – deve essere adeguatamente punita e repressa.

Bludental

Non tutti, però, la pensano allo stesso modo: esiste un vero e proprio partito di zoofili, per esempio in America, nel nord Europa, in Germania, che sostiene che se l’animale è consenziente “love is love”, e quindi l’amore non va represso, castrato, contrastato.

Noi riteniamo che gli istinti sessuali vadano educati, non vadano scambiati con i sentimenti, il corpo (proprio e altrui  – e anche delle povere bestie) non va identificato in un banale oggetto di piacere ... insomma siamo bigotti e abbiamo diritto di parlare in nome della povera cavalla Tafna.

Ma coloro che vanno gridando in ogni occasione “love is love” e ci insultano e ci chiamano omofobi, lascino in pace lo stalliere perverso: potrebbe dimostrare che lui e Tafna si volevano bene, e che l’incidente che ha causato la sua morte è stato del tutto fortuito. Magari dovuto proprio ad un eccesso di amore.

Francesca Romana Poleggi

 

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