28/10/2017

Una vita in gioco: Stefano Borgonovo

“Una Vita In Gioco” è il titolo di un libro scritto a quattro mani da Mapi DannaChantal Borgonovo, moglie del celebre calciatore Stefano, stella del Milan, della Fiorentina, del Como, della Nazionale, prematuramente scomparso a causa della SLA, nel 2013.

Scrivono le autrici che in questo libro si legge «un racconto straordinario, un intreccio tra una magica e granitica storia d’amore, il mondo dorato del calcio e la ferocia della SLA.
Eppure non è un diario di malattia, né una biografia, è un libro che ha la struttura di un romanzo e la potenza di una storia vera, vera e nota». Un libro in cui risalta la «centralità della famiglia come luogo del desiderio, della crescita, della relazione».

Borgonovo-VitaStefano Borgonovo è stato un grande calciatore e un grande combattente nella vita: il «libro è pieno di vita, passione, condivisione, coraggio, è un libro bianco, luminoso e bianco. Senza retorica, senza ripiegamento e compiacimento del dolore, senza enfasi e senza intenti edificanti, senza presunzione, duro e liquido allo stesso tempo».

«Tutti lo ricordano per la straordinaria partita a Firenze in cui entrò allo stadio, davanti a 27mila persone commosse, inchiodato ad una carrozzella.
Si è esposto, è uscito allo scoperto: da gladiatore a disabile nella stessa arena, con una forza moltiplicata dall’idea che l’uomo, il valore della persona, non sta nei muscoli, non nella corsa, ma nel pensiero, passa dagli occhi.
Gli occhi. Per cinque anni ha mosso solo gli occhi. Eppure, con il solo uso degli occhi è riuscito a fare la rivoluzione. Ha deciso di vivere, di non staccare la spina, di vivere con una nuova identità e un nuovo scopo».

Nella vita di Stefano Borgonovo c’è stata «la passione, la rabbia, l’odio, la rassegnazione, il rifiuto del dolore, la chiusura e la disperazione ma poi ci sono la rivincita e la resurrezione.
C’è la fede, quella terrena e quella celeste. C’è la dedizione, la fedeltà e la gelosia.
C’è la straordinaria amicizia di cui anche i “maschi” sono capaci (tra Stefano e Baggio, nella foto in alto) e che aiuta a mantenere a fuoco una direzione».

Ma la vita di Stefano e il libro e la fede non offrono una «soluzione, ma la ricerca, che attribuisce senso al dolore».

«Questo è un libro che tratta soprattutto di rispetto e desiderio.
Desiderio e rispetto per la vita, trattenuta, difesa e accolta, qualsiasi vita siacerte sofferenze sono scandalose, eppure sacre. Spero che ci faccia sentire piccoli e anche capaci di grandi cose».

Redazione

 


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