02/06/2018

Una”Carta” dei diritti del concepito

L’avvocato Virginia Lalli, rappresentante del Comitato per la Carta dei Diritti del concepito, i cui membri sono elencati in fondo a questo post (*), ci illustra il documento in questione che rappresenterebbe il sugello ideale della normativa internazionale già vigente in tema di diritti umani e di diritti dell’infanzia.

La Carta è stata inviata all’Assemblea Generale dell’Onu, al presidente del Parlamento europeo, al presidente della Commissione europea e anche al Garante per l’infanzia nella speranza che diventi un documento ufficiale.

Proposta di una Carta dei diritti del concepito

Agli inizi dello scorso secolo, in un periodo nel quale i bambini non avevano diritti, e ancor più dopo le atrocità delle prima guerra mondiale che ricadevano soprattutto a loro carico, Eglantyne Jebb, fondatrice di Save the Children, ebbe la lungimiranza di scrivere nel 1922 alle Nazioni Unite ritenendo giunto il momento di riconoscere i diritti dei bambini. Veniva cosi presentata la prima Carta dei diritti dei bambini.

L’iter è stato lungo e nel 1989 è stata licenziata la Convenzione Internazionale sui diritti
dell’infanzia e dell’adolescenza, ratificata da 194 Paesi. Il preambolo della Convenzione afferma che il fanciullo deve ricevere una tutela legale appropriata, prima e dopo la nascita.

Nell’anno 2018, quali Componenti del Comitato dei diritti del concepito, del quale la scrivente è la rappresentante, riteniamo  giunto il momento storico di riconoscere i diritti di tutti i concepiti, senza alcuna discriminazione, in considerazione dei risultati delle ricerche di embriologia, degli studi sulla vita prenatale, a livello biologico e psicologico, e delle riflessioni etiche e bioetiche in corso.

La documentata sofferenza post abortiva dimostra che il concepito, quale essere umano, è meritevole di tutela e che l’aborto non può essere considerato solo come un intervento chirurgico al pari di altri, dal momento che va a coinvolgere due soggettività e per la madre comporta un sentimento di profonda mancanza del figlio abortito.

Vi sono poi le testimonianze di persone, ormai adulte, che hanno subito nei loro primi mesi di vita tentativi di aborto nell’utero materno e che oggi possono raccontare le loro storie di dolore.

In considerazione del vuoto legislativo attuale, i concepiti – ancorché esseri umani – subiscono il medesimo trattamento di “cose” e sono soggetti alle più bizzarre pretese degli adulti.

Le cronache raccontano di concepiti abbandonati nei congelatori per decenni, poiché non vi sono termini stabiliti, oppure gettati come rifiuti o destinati a commercializzazione e ad esperimenti scientifici.

Del tutto irrisolta poi la questione se possano o meno legittimamente essere impiantati nell’utero di una madre adottiva, in mancanza di riferimenti certi anche per la giurisprudenza,
chiamata a pronunciarsi su questioni riguardanti il concepito.

Questi maltrattamenti arbitrari violano il diritto alla vita, alla salute e allo sviluppo armonioso del concepito quale essere umano, oltre a violare il diritto alla dignità della propria vita personale.

Pertanto sottoponiamo all’attenzione di codesta Assemblea, per tramite del suo Presidente, la Carta dei diritti del concepito con la richiesta di discutere e di adottare uno strumento giuridico internazionale a tutela di una categoria di essere umani – quella dei concepiti – sprovvista attualmente di riconoscimento giuridico malgrado le conoscenze di cui disponiamo grazie ai progressi delle ricerche scientifiche.

Virginia Lalli

Per leggere la  Carta dei diritti del concepito, cliccare qui

(*) Altri membri del comitato: Pietro Guerini, avvocato; Alessia, Affinito filosofa; Mariannina Amato, psicologa, psicoterapeuta; Fabio Massimo Aureli, avvocato; Bernardo Blasio, avvocato; Antonio Baldassarre, Presidente emerito della Corte Costituzionale; Anna Egidia Catenaro, avvocato, Presidente di Avvocatura in Missione; Giorgia Brambilla, bioeticista, teologa moralista; Viviana Cabbua, avvocato, dottore di diritto canonico; Giorgio Celsi, infermiere; Stefania Coco avvocato; Alighiero Erba, Prof. di scienze statistiche a riposo; Debora Impieri, avvocato presidente Animec; Stefano degli Abbati, medico; Juan Carlos Gentile, avvocato; Paolo Giovanelli, avvocato; Nicoletta Lalli, avvocato; Emiliano Ferri, avvocato; Prof. Pierluigi Pavone, filosofo; Maristella Paiar, avvocato; Giuseppe Noia, medico; Daniela Salvadore, avvocato; Sen. Domenico Scilipoti Isgrò, medico; prof. Antonio Spagnolo, direttore istituto bioetica uìUniversità Cattolica Sacro Cuore.

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