15/10/2015

Utero in affitto – Aracri presenta un’interrogazione al Senato

Il vergognoso mercimonio dell’utero in affitto viene organizzato anche in Italia, pur essendo reato.

ProVita ha le prove del mercato di bambini architettato a Milano e ha sporto denuncia nei confronti delle persone fisiche coinvolte.

Il Senatore Francesco Aracri (FI) ha presentato al Senato un’interrogazione a proposito indirizzata al ministro della Giustizia e a quello della Salute. Gli abbiamo quindi rivolto alcune domande.

– Senatore Aracri, Lei ha presentato una interrogazione al Ministro della Sanità e al Ministro della Giustizia sulla organizzazione della compravendita dei bambini a Milano in seguito alla nostra denuncia al Tribunale, ci può dire perché ha preso questa iniziativa?

– Dopo che ho esaminato gli eventi accaduti, vista la limitata copertura mediatica e letto la denuncia mi sono sentito obbligato di fare questa interpellanza. Trovo sorprendente che  tali eventi illegali possano aver luogo oggi in Italia nell’assordante silenzio della TV Nazionale e di molti quotidiani. Inoltre ho letto su Avvenire che il caso di Milano non è l’unico. Il Governo deve rispondere sulle misure che intende prendere.

– Trova accettabile la reazione dei media?

– Oggi, sembra quasi che sia “politicamente corretto” non rispettare la legge, ma solo in alcuni casi “politicamente corretti”, come sembra accettato il fatto che i bambini non sono esseri umani soggetti di diritto ma stanno diventando semplici prodotti commerciali oggetto di compravendita. Trovo tutto ciò immorale e assurdo.

Come crede che reagirà il Governo?

– Spero che prenderà le misure necessarie mediante un’apposita mobilitazione delle forze della Pubblica Sicurezza. Anzi, mi aspetterei che le autorità giudiziarie prendano l’iniziativa di indagare i casi denunciati da Avvenire.  D’altronde la legge 40 recita chiaramente “Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro”.

– Cosa pensa della dichiarazione della Brambilla che la “stepchild adoption” sia cosa giusta?

– Sono in totale disaccordo con l’affermazione della collega, ogni bambino ha diritto ad avere un padre e una madre per via della loro complementarietà nell’educazione della prole. Mi ricordo che quando ero bambino andavo da mamma per delle ragioni e da papà per altre. Le famiglie composte da genitori dello stesso sesso danneggiano gravemente l’educazione e la crescita dei bambini e questo lo mostra la scienza e il buonsenso.

Perciò lei è contrario alle Unioni Civili omosessuali?

– Assolutamente sì: equiparare unioni civili fra persone dello stesso sesso al matrimonio è contrario alla nostra Costituzione (art. 29) ed è profondamente ingiusto trattare situazioni differenti nella stessa maniera. Sarebbe come se il Governo decidesse la stessa aliquota di tasse per i più ricchi e i più poveri. Solo un uomo e una donna possono naturalmente procreare bambini, gli omosessuali li possono solo comprare. Inoltre una tale legge non è necessaria poiché tutti i diritti richiesti, eccetto la pensione di reversibilità, sono già previsti dall’ ordinamento e la pensione di reversibilità spetta solo alla famiglia naturale.

Ecco il testo dell’interrogazione presentata

INTERROGAZIONE
ARACRI- Al Ministro della Salute e al Ministro della Giustizia.
Premesso che:
–          l’iniziativa Pro Vita è volta a promuovere i valori della Vita, dal concepimento fino alla morte naturale e della Famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna;
–          Pro Vita è soprattutto un servizio: si vuol dare risonanza alle voci pro life in Italia e nel mondo; si vuole sensibilizzare l’opinione pubblica e risvegliare le coscienze; si vuole mostrare come qualsiasi legge che violi la legge naturale sia ingiusta e lesiva della dignità umana;
–          in data 13 ottobre 2015 Pro Vita ha presentato un esposto all’autorità giudiziaria per un fatto accaduto a Milano in data 23 settembre che ha visto coinvolto un illustre dottore della Fertility Clinic di Los Angeles (CA) durante un incontro esclusivo, organizzato dall’associazione “Prepara”, concernente la Gravidanza per altri (GPA) in gergo denominata Utero in affitto;
–          in detta occasione, purtroppo, non si è soltanto a lungo dibattuto dell’esercizio dell’utero in affitto, ma altresì del fatto che l’aberrante e criminale pratica è stata apparentemente pubblicizzata e promossa in modo molto concreto, come risulta, anche, dalle registrazioni di due attivisti di Pro Vita ivi presenti;
–          da notizie in possesso dell’interrogante, nonostante l’articolo 12 della legge 19 febbraio 2004, n. 40, recante “Norme in materia di procreazione medicalmente assistita”, vieti la commercializzazione di gameti e la realizzazione, pubblicizzazione e organizzazione della maternità surrogata, in Italia, purtroppo, casi come quelli avvenuti a Milano non sono certo rari;
–          giova ricordare che i disegni di legge volti al riconoscimento delle Unioni Civili, ora al vaglio dell’Assemblea del Senato dopo un iter travagliato in Commissione Giustizia, sembrerebbero favorire, purtroppo, la pratica della GPA;
–          a detto proposito la petizione promossa da Pro Vita in collaborazione con il comitato “difendiamo i nostri figli”, Manif Pour Tous, AGE e AgESC, volta a fermare l’approvazione del suddetto provvedimento, ha raccolto in pochi mesi più di 130.000 firme, nonostante l’intramezzo della pausa estiva;
–          in conclusione, Pro Vita ha promosso una grande campagna di sensibilizzazione, sia mediante annunci sui quotidiani sia con migliaia di manifesti visibili a Roma, contro le Unioni Civili poiché vengono ritenute ingiuste, incostituzionali, contrarie al principio di uguaglianza, deleterie per la società nel suo complesso;
–          a giudizio dell’interrogante, i fatti accaduti a Milano confermano una seria preoccupazione: se in Italia già si ricorre alla pratica della GPA quando questa risulta vietata, nel momento in cui la legge succitata terminasse il suo iter e riconoscesse la legittimità delle unioni civili omosessuali, approvando, anche, la stepchild adoption, l’incentivo per ricorrere alla suddetta pratica di procreazione si moltiplicherebbe in maniera esponenziale,
si chiede di sapere:
quali orientamenti intenda esprimere, in riferimento a quanto esposto in premessa e, conseguentemente, quali iniziative voglia intraprendere, nell’ambito delle proprie competenze, per porre rimedio all’annosa questione della pratica abusiva della GPA in Italia;
se non ritenga grave lo svolgimento, esposto in premessa, del convegno a Milano in materia di GPA, considerato che tale pratica è vietata in Italia ai sensi dell’articolo 12 della legge 19 febbraio 2004, n. 40, e quali provvedimenti disciplinari intenda adottare a detto proposito;
se non ritenga la pratica della stepchild adoption, grave e pericolosa e, in caso affermativo, se intendano rivolgervi una particolare attenzione.
Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.