04/03/2017

Vita: a Chiavari il Comune è felicemente pro-life!

Il numero di SOS VITA (800.813.000) risalta sui pannelli luminosi del Comune di Chiavari, in Liguria, accompagnato dalla scritta: «Sei incinta, in difficoltà? Chiama SOS VITA!».

Una scritta visibile a tutti i passanti e molto chiara nel messaggio.

La vita è il dono più prezioso che abbiamo, anche se spesso non ce ne rendiamo conto. Il fatto che l’aborto sia stato reso legale, in virtù della legge 194/78, ha inoltre contribuito a depenalizzare questo gesto, che altro non è che l’omicidio perpetrato nei confronti di un innocente nel grembo materno.

La realtà tuttavia ci dice che molte donne non avrebbero mai abortito se avessero trovato persone disposte ad accompagnarle durante la gravidanza e dopo la nascita del bambino. ed è proprio per questa consapevolezza che Giuseppe Garonne ha dato vita al “Cassonetto per la vita” (poi “Culle per la Vita”), al numero “SOS Vita” e al “Progetto Gemma”: tre modi differenti, ma tutti ugualmente validi, per sostenere la cultura della vita.

Scriveva in merito la moglie di Garonne, Margherita Borsalino Garrone, sul numero del mensile Notizie ProVita del marzo 2016:  «“SOS Vita” nasce come proposta alternativa dopo il Convegno sull’abbandono dei neonati. Immediatamente emerge che la risposta di “SOS Vita” è duplice: aiutare la mamma in crisi di fronte alla gravidanza indesiderata e accogliere con attenzione e disponibilità il pianto o la muta invocazione d’aiuto della mamma e anche del papà che, dopo l’aborto, sono caduti in depressione o hanno addirittura tentato il suicidio, a causa di un lutto nascosto magari per anni e mai elaborato. A questo proposito vorrei sottolineare come Giuseppe, proprio grazie al suo ininterrotto contatto con molte donne vittime dell’aborto, abbia elaborato un ‘protocollo’ fatto di ascolto, verità, fede e speranza, che ha ridato la vita a molti».

Oggi dirsi contrari all’aborto è quasi un gesto di coraggio. Il caso del San Camillo di Roma, con il concorso indetto per medici non obiettori, è rivelatore del clima in cui siamo immersi: il relativismo etico dilagante si tramuta in totalitarismo di Stato, dove la libertà di pensiero e di espressione – in linea con la legge morale, ma anche con la stessa legge di Stato – non è più tutelata.

La bella iniziativa del Comune di Chiavari, che vede l’amministrazione pubblica e le organizzazioni di volontariato unite per la vita, infonde speranza e apre alla possibilità che altre città possano mettere in atto una iniziativa simile e dare così avvio a una catena virtuosa: aiutando le mamme, si aiutano i bambini.

Di seguito un breve video con l’insegna luminosa, riportato dal MpV di Tigullio sulla propria pagina Facebook.

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Teresa Moro


 


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