06/06/2017

Zelger, un politico di sani principi e di rara coerenza

Nato a Verona, il 26/10/1948,  Alberto Zelger è un matematico, analista informatico, che da circa vent’anni si dedica alla politica, nella sua Verona.

E’ stato Consigliere della Provincia di Verona per Forza Italia dal 1999 al 2004, Consigliere del Comune di Verona per la Lista Tosi dal 2007 al 2012, rieletto per il periodo 2012-2017.

Si candida ancora, alle prossime Comunali, per la Lega Nord.

Conosciamo il suo spirito di servizio e abnegazione davvero rari di questi tempi e i valori in cui crede che ispirano la sua azione politica con coerenza: cosa ancora più rara. Per questo abbiamo voluto fargli qualche domanda a proposito dei temi bioetici che ci interessano. Ecco punto per punto, come la pensa Alberto Zelger.

Zelger sui pricipi non negoziabili, fondamento dei valori sociali

  • Alberto Zelger, un candidato che ancora crede nei “principi non negoziabili”? Ci illustra il suo programma, in proposito?

Come disse una volta il card. Bagnasco, oggi la sensibilità generale è puntata in modo speciale sull’uomo nello sviluppo della sua vita terrena, e quindi sulle vie migliori per assicurare la giustizia sociale, il lavoro, la casa e la salute, l’istruzione, eccetera: valori che riassumono in qualche modo l’etica sociale, ma che possono essere realizzati in vari modi e quindi sono oggetto di dibattito e mediazione tra le forze politiche. Ma la giusta preoccupazione verso questi temi non deve farci dimenticare che questi valori poggiano su alcuni principi fondanti, che non possono essere oggetto di mediazione e che per questo sono chiamati “irrinunciabili”: la vita; la famiglia formata dall’unione di un uomo e una donna, aperta alla vita; la libertà di scelta dei genitori nell’educazione dei propri figli e la libertà religiosa, senza la quale si introduce di fatto una religione di stato.

Se cediamo su questi, neppure il resto potrà essere realizzato. I miei amici sanno che mi sono sempre battuto per questo; e continuerò a farlo se sarò rieletto al consiglio comunale di Verona: con azioni di tutela e promozione della maternità, col progetto Gemma (aiuto economico per le gestanti in difficoltà), col progetto “E’ nata una mamma” (assistenza ostetrica a domicilio per le neo mamme), con azioni di prevenzione dell’aborto, con la ferma opposizione all’ideologia gender nelle scuole (magari attivando uno sportello famiglia come in Lombardia), con la rimozione di tutti i libretti gay-friendly dalle scuole comunali e dalle biblioteche civiche, con un progetto di prevenzione dell’instabilità familiare (per la nascita di nuove famiglie stabili e motore di sviluppo per la società, vero welfare italiano e anche fonte di risparmio per le casse comunali), con forme di sostegno alle famiglie numerose

  • Ha senso negli organismi politici moderni, parlare ancora di “principi non negoziabili”?

E’ chiaro che parlare di queste cose all’interno di un partito o nelle sedi istituzionali non è facile. I politici sono spesso impreparati dal punto di vista filosofico, etico e religioso, quando non sono addirittura ostili a tutto ciò che sa di religione; ma non è questo il caso, perché qui, per trovare argomenti validi, basta la ragione. Bisogna comunque usare un linguaggio appropriato, con esempi di vita comprensibili a tutti.

Per esempio, parlando di eutanasia, non posso dire soltanto che la vita è sacra e che non si può uccidere, perché la vita è un dono di Dio; non verrei capito. Ma, con maggiori probabilità di successo, potrei dire che una legge sull’eutanasia avallerebbe di fatto una “cultura dello scarto”, fino al punto di togliere le cure ai malati terminali, e che questo è il contrario del principio di solidarietà. Esempi simili ce ne sono molti. In ogni caso, per essere efficaci ci vuole uno studio e un aggiornamento continuo; ma anche tenacia e un pizzico di umorismo, per non arrabbiarsi di fronte alle provocazioni. Poi ci sono delle tecniche dialettiche, che è utile imparare, come quella del reframing, sulla quale rimando ai corsi di Catholic Voices, che le ha sviluppate per mitigare il clima fortemente negativo, che c’era in Gran Bretagna prima della visita di Benedetto XVI nel 2010.

Zelger, a proposito di eutanasia

  • La battaglia sulle unioni civili è stata persa (anche perché hanno giocato sporco), quella sull’eutanasia è destinata alla stessa fine?

La battaglia sulle unioni civili è stata persa per il comportamento scellerato di alcuni politici sedicenti cattolici. Questo dovrebbe far riflettere su tre questioni: (1) gli elettori devono votare candidati valutandoli sul loro comportamento passato (Mt 7,16: “dai loro frutti li riconoscerete”); (2) non si può più seminare confusione all’interno della Chiesa sulla realtà dei principi non negoziabili (il nostro riferimento dottrinale è il Catechismo della Chiesa cattolica); (3) bisogna seminare cultura cristiana in tutti gli ambienti in cui ci troviamo; ma non possiamo improvvisare; dobbiamo essere preparati, magari frequentando un corso – anche on line – sulla Dottrina Sociale della Chiesa dell’Osservatorio Internazionale card. Van Thuan. Chi non è preparato può fare solo danni; meglio che si ritiri.

Sull’eutanasia il discorso non è chiuso. PD e 5Stelle, più altre frange di parlamentari, vorrebbero andare avanti, ma forse si andrà presto al voto e allora se ne riparlerà dopo le elezioni. Per questo bisogna stare attenti a chi manderemo al Parlamento: certi partiti non possono essere votati e neppure certi candidati. Ormai sappiamo come la pensano, anche se si dichiarano cattolici.

Zelger, ottimista sull’utero in affitto

  • C’è una qualche possibilità che si riesca apporre un argine all’aborto e alla fecondazione artificiale, o dobbiamo preparaci anche alla legalizzazione dell’utero in affitto?

Sull’utero in affitto ho buone speranze. Persino le femministe sono divise su questo tema. In Francia si sono addirittura radunate all’Assemblea nazionale di Parigi per lanciare la “Carta No Surrogacy”, che è stata sottoscritta da vari gruppi. In Italia purtroppo, nonostante il divieto posto dalla legge 40, certa magistratura approva per sentenza la pratica dell’utero in affitto all’estero. A Verona sono riuscito a far approvare una mozione di adesione alla moratoria internazionale dell’utero in affitto, ma per bloccare questa pratica schiavista, almeno in Italia ci vuole una legge ad hoc. Il nuovo Parlamento può farla, se chiediamo ai nostri partiti/candidati che lo inseriscano nel loro programma. E’ finito il tempo della delega sulla fiducia, senza chiedere impegni precisi.

Zelger: la questione dell’aborto è più complicata

Sull’aborto la situazione è molto più difficile, perché anche certi ambienti cattolici hanno rinunciato a parlarne “per non essere divisivi” (incredibile, ma vero), sebbene la Costituzione consiliare Gaudium et Spes definisca l’aborto un abominevole delitto. So che in Polonia, ai tempi del comunismo c’era una legge molto permissiva, che produceva circa un milione di aborti all’anno. Nel 1979, con l’appoggio del card. Franciszek Macharski, fu avviata una “crociata per la vita”, con la quale molti polacchi si impegnarono a recitare ogni giorno una decina del rosario per la vita. Nel 1993 fu approvata una nuova legge molto restrittiva e nel 2016 si contarono circa 15.000 aborti; e l’anno scorso fu proposta una legge per l’abolizione completa dell’aborto. Negli Stati Uniti la March for Life di Washington è giunta alla sua 44° edizione; vi ha partecipato anche il vicepresidente Mike Pence e persino il presidente Trump ha inviato un suo messaggio. In Italia siamo semplicemente “ignavi”, quelli che Dante maggiormente disprezza, al punto da collocarli nell’Antinferno.

Zelger sulla fecondazione artificiale

Il discorso sulla fecondazione artificiale è molto complicato, perché genera un volume d’affari miliardario. Per contrastarlo l’Italia deve recuperare il senso della vita, la fiducia nel futuro e soprattutto ravvivare la fede, senza la quale la ragione perde la sua capacità di discernimento. Gli argomenti razionali al riguardo, da proporre negli ambienti politici, non sono di facile comprensione per i non credenti; si può far leva sui rischi per la salute delle donne e dei bambini e sui costi: 10.000 euro per ogni ciclo di fecondazione artificiale a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Assurdo, quando mancano i soldi per pagare le medicine agli anziani e l’assistenza ai disabili

L’impegno di Zelger in Consiglio Comunale

  • Negli Enti locali, su questi temi, quali azioni concrete si possono intraprendere?

Credo che sia necessario “fare cultura” a tutti i livelli: nelle parrocchie, tra gli insegnanti di religione, ma anche in ambito politico (nelle istituzioni e all’interno dei partiti), con convegni e iniziative pubbliche, coinvolgendo esperti e bravi comunicatori; tenendo conto del fatto che spesso i politici sono semplicemente ignoranti, ma hanno un cuore assopito, da risvegliare. Su questo sono molto fiducioso. Ma per farlo non bisogna badare ai “cani urlanti”, vittime dell’ideologia (preghiamo anche per loro), che spesso cercano di ostacolare queste iniziative di verità.
Poi, in occasione di qualche ricorrenza (giornata mondiale della famiglia, anniversario della morte di Eluana Engaro, giornata per la vita, giornata contro la violenza alle donne, eccetera) e di particolari episodi di attualità (bambino gettato in un cassonetto, malati terminali portati a morire in Svizzera, eccetera), è sempre il caso di lanciare un messaggio con mozioni o ordini del giorno, per richiamare l’attenzione della gente anche sui media locali o nazionali. Ci vuole iniziativa, anche con manifestazioni di piazza, cortei o veglie di preghiera (queste ultime per risvegliare i cattolici dal loro torpore).

  • A livello nazionale, secondo lei, c’è qualche speranza che si possa compattare un fronte trasversale con politici che in comune abbiamo una posizione ferma e chiara su detti principi?

E’ una speranza, ma non credo alla strategia del partito cattolico. Noi siamo chiamati ad essere lievito nella pasta, non a togliere il lievito dalla pasta per metterlo da parte. Per essere lievito ci vuole preparazione, studio e tenacia, ma anche umiltà, per non farci prendere dallo scoraggiamento (le persecuzioni e le calunnie dobbiamo saperle incassare, offrendole a Dio per i nostri persecutori) e renderci contro che dobbiamo essere soltanto “umili servitori della vigna del Signore”, come disse Benedetto XVI appena eletto papa.

Francesca Romana Poleggi

P.S. Ribadiamo ancora una volta che ProVita ha sempre dato spazio a tutti candidati di tutti i partiti che abbiano preso una posizione netta e chiara sui principi non negoziabili. L’associazione ProVita Onlus è e resterà sempre apartitica.

Ma se nell’ambito di ogni partito , ciascuno pieno di difetti, facessero strada i candidati migliori, i partiti stessi migliorerebbero e sarebbero “costretti” a correggere le politiche ambigue e a “emarginare” i candidati incoerenti, perché... prenderebbero meno voti.

Zelger, come tutti quelli che hanno sottoscritto a suo tempo il Patto per la Famiglia, lo stimiamo e lo sosteniamo, quindi, a prescindere dal partito cui appartiene.

Tutti i candidati che la pensano come noi circa i valori non negoziabili, scrivano alla Redazione e daremo visibilità anche a loro.


AGISCI ANCHE TU! FIRMA LE NOSTRE PETIZIONI

NO all’eutanasia! NO alle DAT!

#chiudeteUNAR

 

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.