16/06/2017

Orgoglio LGBT: il gusto della blasfemia

Cosa ci sarà di gustoso per gli attivisti LGBT nello sfoggiare a ogni piè sospinto le loro inclinazioni alla blasfemia?

Siamo costretti, ancora una volta, a constatare che la bestemmia va spesso a braccetto con l’omosessualismo (e l’abortismo, e le altre manifestazioni della cultura della morte ispirata anche all’ideologia gender).

Gli LGBT ne fanno addirittura un simbolo del loro “pride”, del loro orgoglio.

Perugia_pride_ LGBTSono orgogliosi, almeno in quel di Perugia, di usare una locandina con un’immagine di donna in trasparenza che rievoca la Vergine Santissima, con il cuore in mano, tutta truccata e ingioiellata... Sono orgogliosi di offendere. Ma chi offendono in verità? Le volgarità sporcano chi le fa e chi le dice, piuttosto che quelli a cui sono dirette. E questo, che vale tra esseri umani, vale ancor di più nei confronti di Dio, della Madonna e dei Santi.

«Si scrive laico, si legge libero», scrivono sul manifesto dell’orgoglio LGBT: libero da cosa?

Liberi di bestemmiare? Sì: in questo mondo secolarizzato non solo si è liberi, ma si è quasi in dovere di essere blasfemi e di insultare a ogni piè sospinto le Cose Sacre. Va di moda, fa tendenza. Ma è davvero una libertà?

Liberi anche di frequentare i festini e le orge in uso agli ambienti LGBT (e non solo)? Prego, s’accomodassero: ma è libertà, anche quella?

Schiavi del sesso e delle pulsioni, quelli che si rotolano nel fango della perversione (anche gli etero, sia ben chiaro) non sono affatto liberi e, purtroppo per loro, non sono neanche felici. Per niente. Anzi.

E siccome nello stile di vita LGBT non c’è felicità, cercano un capro espiatorio cui dare la colpa dell’inferno nel quale si sono buttati da se stessi, e con tutte le scarpe: se la prendono con l’omofobia (l’hanno inventata appositamente) e se la prendono con le cose belle e pure, come le Cose Sacre: ma non sanno che cosa accade a chi cerca di sputare in cielo?

Sembrano quei ragazzini che invece di dire «Evviva la Lazio», dicono solo «Abbasso la Roma» (o viceversa, ovviamente): è perché la loro squadra non dà loro soddisfazione e godono solo nell’insultare l’altra.

Poveracci.

Francesca Romana Poleggi

PS: Pare che le proteste sollevatesi intorno a tale volantino abbiano indotto il Comune a ingiungere al Pride di rimuovere la locandina blasfema.


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