06/07/2017

Perché Charlie deve morire?

Molti si chiedono perché Charlie debba morire subito, o comunque prima di quanto stabilito dalla natura del male che l’ha colpito.

Un’amica ci invia una risposta molto acuta...

Deve morire, si deve provvedere a staccare la spina, innanzitutto per il timore che non muoia affatto. Perché è un intralcio non da poco il suo cuoricino che non si arrende. Deve morire in fretta Charlie! Che non abbia a migliorare e commuovere ancor più l’opinione pubblica!

C’è un preciso motivo politico per cui lo Stato inglese e la comunità scientifica europea impegnata nella ricerca devono eliminare in fretta Charlie. Charlie è diverso da altri bambini con varie patologie devastanti. Charlie ha una malattia mitocondriale.

Lo Stato inglese, piuttosto faticosamente per continui “intoppi etici” – sia l’ etica della chiese anglicana e cattolica, sia l’ etica scientifica – è giunto ad approvare nel febbraio 2015 in Parlamento la legge sulla MRT ( Tecnica Sostitutiva Mitocondriale), famosa come la tecnica dei tre genitori o dei tre DNA. Ma ha dovuto attendere ancora quasi due anni per l’ultimo passaggio necessario: il sì dell’Hfea, l’autorità britannica per la Fecondazione e l’Embriologia.

Ma ecco giunge “ad hoc” il rocambolesco caso Abrahim: “Nato il primo bambino al mondo con la tecnica dei tre genitori”, seguito da tam tam mediatico in tutto l’Occidente. Il colpo va a segno. Passano meno di tre mesi ed il 16 dicembre 2016 l’ Hfea dà il suo sì. Titoli dei giornali: “Londra apre all’eugenetica, sì ai bimbi con tre genitori”. “E’ una tappa storica, una grande soddisfazione dopo tanti anni di studi” dicono i ricercatori dell’ospedale di Newcastle “siamo pronti ad offrire la tecnica alle donne portatrici di queste devastanti mortali patologie affinché possano avere figli sani.”

Che ne sarebbe dell’immagine pionieristica che ormai si è giocata il superbo Stato inglese se Charlie non peggiorasse e per qualche motivo migliorasse? Su Avvenire è uscita la storia di un piccolo con la stessa patologia di Charlie, stesse condizioni iniziali, respiratore compreso, che è stato curato proprio nel centro statunitense vietato a Chris e Connie ed ha 6 anni. Guardate la foto.

Antonella Facco


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