25/02/2018

Figli artificiali: coniugi Deambrosis come Vendola

Nei giorni scorsi è impazzato sui social il collage ritraente la foto di Niki Vendola (vedi sotto) con in braccio il “suo” bambino e la coppia dei – così “ribattezzati” – genitori-nonni piemontesi, Luigi Deambrosis e Gabriella Carsano (ProVita ne ha scritto qui, parlando di “diritto” ai figli).

Vendola_mamma_figlio_genitori

Il messaggio lanciato a proposito di questa immagine, in alcuni casi anche commentata, stava a significare il paradosso secondo il quale a Vendola (ultracinquantenne) – omosessuale accompagnato, che ha comprato il bambino con maternità surrogata in Canada – viene lasciato il bambino nonostante l’abominio compiuto, mentre che ai due genitori della bambina di 7 anni ( oggi 75 lui e 63 lei ), nata nel 2010, viene tolta definitivamente perché considerati troppo vecchi per essere in grado di occuparsi di lei.

Di questo si è parlato anche in un quotidiano orientativamente cattolico, sempre in difesa dei due, poveri, genitori anziani.

Peccato, però, che ci si è scordati di alcuni dettagli piuttosto importanti, che fanno delle due immagini e delle due situazioni – Vendola e genitori-nonni – la stessa e identica mostruosità, anche se a lode dell’omosessualità imperante sulla “maternità” di Vendola nessuno ha da ridire.

Ma bisogna registrare una “svista”  piùttosto grave, particolarmente nel mondo cattolico, e persino in una sua certa ala conservatrice-tradizionalista.

Si può facilmente comprendere che la coppia, troppo anziana per un concepimento naturale, ha fatto fecondazione extracorporea eterologa all’estero nel 2010, perché in Italia la legge 40/2004 legalizzava la tecnica di fecondazione  artificiale  solo omologa, ovverosia con gameti entrambi della coppia: l’eterologa era vietata.

Come può essere allora avvenuto il concepimento in vitro di un figlio per una donna così avanti d’età? Molto semplice quanto diabolico: l’ovocita che viene fecondato con lo sperma del marito proviene da una donna giovane, comunemente denominata, dai trafficanti di IVF, “donatrice anonima”. In alcuni casi (non sappiamo se anche in questo) la gestazione è a carico di una donna- schiava che dà l’utero in affitto.

Gli ovociti fecondati sono sempre e comunque più di uno a causa della bassa percentuale di annidamento, dunque diverse vite umane sono state sacrificate, scartate e gettate via come spazzatura.

Torniamo però alla bambina, che dopo aver vissuto poco tempo con la coppia di anziani, per diverse concomitanze fra i quali una denuncia per abbandono – vera o non vera non si è mai completamente capito – ha vissuto fino ad ora con genitori adottivi. Ora che ha sette anni qualcuno sostiene che andrebbe tolta alla famiglia adottiva per darla a quella coppia che l’ha “concepita”, se così si può dire, in un modo che non è degno per un essere umano perché contro la natura, oltraggioso verso Dio e verso il Sacro Mistero dell’Incarnazione di Cristo nel seno della Vergine Santissima.

I bambini, quali topi da esperimento, vengono ‘prodotti’ in laboratorio come se fossero cose, considerandoli senza anima. Prodotti secondo criteri di qualità, efficienza, estetica, e via di scorrendo.

Cari cattolici, quale differenza trovate allora fra Vendola e i genitori-nonni ai quali è stata tolta la bambina?

L’attacco demoniaco è inequivocabilmente al concepito, al mirabile disegno con il quale il Creatore di ogni cosa ha elevato la Vita. Siamo davanti alla scimmiottatura di questo Miracolo, a cui viene contrapposto dalla scimmia infernale un orrendo e macchinoso “miracolo” al contrario.

Cristiano Lugli

La foto è stata presa dai social media e non è stato possibile rintracciarne l’autore. La Redazione è a disposizione per rimuoverla in qualsiasi momento.


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