30/09/2017

Il Bus della Libertà a Roma: no al gender, sì alla verità

Il Bus della Libertà, è un autobus arancione che ha girato in tante città d’Europa e d’America recando un messaggio straordinariamente ovvio “I bambini sono maschi e le bambini sono femmine (la natura non si sceglie)”. Il messaggio è ovvio, ma in stridente contrasto con l’ideologia gender che si vuole imporre sulla realtà e sulla verità dell’uomo sua natura sessuata.

Per questo il Bus della Libertà è stato criticato, biasimato... a napoli gli è stato perfino  ritirato il permesso di parcheggio in piazza Trento e Trieste: il Bus è arrivato lo stesso e la gente  – a Napoli come in tutte le altre città dove ha fatto tappa – l’ha applaudito.

bus della liberta_gender_sesso (1)Poi se ne è andato per evitare di “incontrare” i centri sociali partenopei che hanno minacciato di intervenire a modo loro. Con la violenza.

Perché – in fondo – l’ideologia (anche e soprattutto l’ideologia gender) fa sempre a pugni con la realtà ed è per questo che spesso ha bisogno anche della violenza fisica.

A Roma, oggi pomeriggio, il viaggio del Bus della libertà si è concluso pacificamente con una bella festa di popolo che si è radunato in Piazza della Bocca della Verità.

In piazza c’era anche ProVita con il suo presidente Toni Brandi che ha salutato i presenti  ricordando che è in atto un tentativo di rivoluzionare l’antropologia per distruggere l’uomo e la famiglia: un progetto che ha radici molto antiche...

Questo, in breve, l’intervento di Brandi:

«Messa da parte la lotta di classe, la battaglia per la distruzione dell’individuo andava combattuta con la scusa della discriminazione delle minoranze oppresse in base all’orientamento sessuale e all’identità di genere, anche e soprattutto mediante il femminismo. Kate Bornstein diceva: «La fluidità di genere è la capacità di diventare in modo cosciente e libero uno degli infiniti numeri di genere, per il tempo che vogliano a ogni ritmo di cambiamento. La fluidità di genere non conosce limiti o regole di genere».

Per costoro è indispensabile smantellare la famiglia naturale, e tutti quelli che loro chiamano dispregiativamente gli “stereotipi  cioè maschio/femmina, naturale/innaturale, morale/immorale, e l’educazione dei figli deve essere affidata allo Stato....

E’ così che siamo arrivati al punto che il nostro Governo promuove progetti che con il pretesto di educare all’uguaglianza e di combattere le discriminazioni promuovono la prevalenza del genere sul sesso biologico, l’equiparazione di ogni orientamento sessuale e di ogni tipo di “famiglia” e la sessualizzazione precoce dei nostri bambini.

Le conseguenze?
– Dato che il sesso biologico non conta più, ecco le unioni gay. Il punto è che la stragrande maggioranza degli omosessuali non vuole figli né vuole giocare a mamma e papà: infatti il numero delle unioni civili gay celebrate è ridicolo. In Italia primi 10 mesi in Italia solo 2801 unioni civili gay, lo 0,001,5%  degli omosessuali le desiderava... E’ ovvio che non era un’emergenza ma solo un altro modo per portare avanti questa rivoluzione gender e scardinare la società.
– Si perdono di vista i veri stereotipi negativi da combattere: quelli che promuovono  la TV, i media e la pubblicità: la donna sexy, oggetto sessuale, il maschio ricco, drogato.... »

La natura non si sceglie: no al gender nelle scuole.

Redazione


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