14/02/2014

Legge 194: Casini (Mpv) non contiamo solo gli aborti ma anche i nati grazie ai volontari

Da sempre noi chiediamo che nella raccolta dei dati sull’applicazione della legge 194 non ci si limiti al tragico conteggio dei morti (il numero degli aborti), ma si indichi anche il numero dei vivi (cioè degli aborti evitati per effetto dell’intervento consultoriale e del volontariato al servizio della maternità e della vita)”. Lo scrive il presidente del Movimento per la vita (Mpv), Carlo Casini, in una lettera che accompagna la relazione del Movimento sui risultati nel 2012 dai 350 Centri di aiuto alla vita sparsi in tutta Italia. Lettera e relazione che Mpv ha inviato ai componenti della Commissione Affari sociali della Camera, che sta esaminando in queste ore la relazione del ministro della Salute sull’attuazione della legge 194/78 che era stata consegnata al Parlamento nei mesi scorsi. Per Casini, gli art. 1 e 2 della legge 194, così come interpretati dalla Corte Costituzionale (sentenza 35/97), “devono essere attuati anche con riguardo alla prevenzione post-concezionale dell’aborto”. A tal fine, prosegue il presidente del Mpv, “urge predisporre un apposito questionario per i consultori familiari, in modo da conoscere quante Ivg (interruzione volontarie di gravidanza, ndr) sono state evitate per mezzo del loro intervento. Ed è altresì doveroso includere nella relazione l’attività del volontariato al servizio della vita umana”. “Sono note le altre nostre riserve e critiche in merito alla valutazione della obiezione di coscienza e riguardo alla affermazione che la legge 194/78 avrebbe fatto diminuire il numero degli aborti”, sottolinea Casini, per il quale “se diminuzione vi è stata, essa è stata determinata da ben diverse cause (aborto chimico precocissimo non controllabile e diffuso, diminuzione delle donne in età feconda, azione educativa ed assistenziale delle associazioni per la vita)”. Ma, conclude il presidente del Movimento per la vita, “in questa sede vogliamo cercare un dialogo con tutti indicando come terreno comune l’azione per prevenire l’aborto, anche quando le difficoltà di una gravidanza indurrebbero la madre a chiedere la Ivg”.

Fonte: Agenparl

Festini

 

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