10/11/2018

“Maternità surrogata”: Fontana, «vietata dal nostro ordinamento»

Il ministro Fontana torna sulla questione della “maternità surrogata” e, più specificamente, delle trascrizioni, nei registri dello stato civile, dei bambini comprati all’estero sfruttando questa pratica, in particolare da parte di coppie omosessuali. Le dichiarazioni sono state rese, nel corso di un’interrogazione parlamentare, usando parole nette e di estrema chiarezza.

«Se il divieto di gestazione per altri», dice il ministro«è presente nel nostro ordinamento va fatto rispettare in termini concreti, evitando che il ricorso all’estero a tali pratiche si traduca, poi, con l’ingresso in Italia del minore in un continuo aggiramento di un divieto che nell’ordinamento nazionale è volto a preservare valori fondamentali, quali, innanzitutto, la dignità della donna, che rischia in questo modo di essere ridotta a mero oggetto». Queste le parole usate dal ministro alla Famiglia e alle Disabilità Lorenzo Fontana, durante il question time, in risposta a un’interrogazione del senatore Andrea De Bertoldi (FdI).

«Nel merito della questione», ha continuato il ministro, «posso anzitutto ribadire quanto affermato in precedenza dal Ministro dell’interno in risposta ad analogo atto di sindacato ispettivo, ossia che esistono alcuni punti fermi. Il primo è che secondo il vigente ordinamento di stato civile gli atti di nascita si formano e si iscrivono nei relativi registri indicando, quali genitori, la madre partoriente ed il padre biologico. Tale principio viene anche riaffermato con riferimento all’annotazione nell’atto di nascita del riconoscimento di filiazione che richiede, sempre, la preventiva verifica in capo al soggetto dichiarante della condizione di paternità o di maternità. Il secondo, è che l’art. 12 della Legge 40 del 2004, recante norme in materia di procreazione medicalmente assistita ha considerato le pratiche dell’utero in affitto e della compravendita di gameti umani quali fattispecie delittuose. D’altro canto, la stessa Corte Costituzionale, nella sentenza n. 272 del 2017, ha sottolineato che “la maternità surrogata è una pratica che offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane”».

Redazione

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