30/12/2013

ONU e diritti umani: una feroce ideologia contro l’uomo

Da tempo è in atto un’aggressiva campagna di guerra tesa a scardinare radicalmente i principii della ragione umana, del diritto naturale e della fede cristiana che hanno contribuito nei secoli a gettare le radici della convivenza civile

Il grande polverone sollevato in questi mesi in Italia sul tema dell’estensione in campo legislativo del matrimonio e dei diritti delle coppie eterosessuali anche alle coppie gay in realtà è la punta locale dell’iceberg di una più ampia, aggressiva strategia in materia di diritti umani posta in essere oramai da anni dalle principali organizzazioni internazionali, ONU in primis.
Il giurista che per ragioni professionali si trovi a maneggiare documenti, relazioni e risoluzioni dell’ONU in materia di diritti della persona umana non può fare a meno di costatare come da tempo sia in atto un’aggressiva campagna di guerra tesa a scardinare radicalmente i principii della ragione umana, del diritto naturale e della fede cristiana che hanno contribuito nei secoli a gettare le radici della convivenza civile secondo il principio della centralità della persona umana.
Tutto ciò accade con la complicità ostentata della maggioranza delle cancellerie occidentali (l’amministrazione Obama ne è un preclaro esempio) e purtroppo con la pigra rassegnata connivenza dei tanti parlamentari cattolici che nelle assise legislative si piegano a compromissorie riforme normative che rendono sempre più relativista e nihilista la società civile; per dirla con il sociologo Zygmun Bauman una società liquida che rifiuta a priori di riflettere sui presupposti etici comuni della legge in nome di un’ideologia ferocemente individualista e quindi contro l’uomo.
L’ONU e le organizzazioni internazionali a essa legata sono, infatti, la punta di lancia ideologica al servizio di politiche in grado di condizionare le legislazioni interne dei singoli stati grazie alla gestione d’immense risorse economiche.
Da decenni, infatti, in seno a questi organismi internazionali, nei vertici decisionali, negli esperti e consulenti che elaborano politicamente le linee-guida, è predominante un’ideologia laicista, relativista, profondamente intollerante della sfera religiosa, che ha radicalmente modificato la nozione di diritti dell’uomo.
Infatti, alla nozione di diritto fondata da Aristotele e innervata nel pensiero cristiano, la cui base sono i concetti etici di bene e giustizia secondo la ragione comune, se n’è sostituita un’altra di tipo individualista e nichilista, eugenetico e anti-natalista. Essa nasce da una combinazione di più di un filone di pensiero: la critica al concetto di natura umana immutabile a favore dell’identità mutabile o transessuale di genere; il disconoscimento del matrimonio come istituzione legale in cui si stabilizzano naturalmente affetto coniugale, identità biologica sessuale per la procreazione della specie umana a favore della sterilità della relazione omosessuale, preoccupazioni pseudo- scientifiche sulla c.d. bomba demografica e le paure che ne derivano circa le future condizioni di vita del pianeta. Da tutto questo, deriva quella che è una vera e propria ossessione degli organismi internazionali a favore di ogni tipo di controllo delle nascite per cui cospicui finanziamenti sono erogati a tutti gli stati che introducono ogni sorta di pratica antinatalista: matrimonio omosessuale, sterilizzazione e quella forma efferata di soppressione della vita umana che è l’aborto.
Opporsi con le armi del dialogo tra fede e ragione, secondo la magistrale lezione di Benedetto XVI, affinché il diritto riconosca di essere debitore della legge naturale comune e non già strumento di pretese nichilistiche è una battaglia di civiltà a cui non è lecito sottrarsi.

di Luca Galantini

Festini

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.