28/01/2019

Usa, nuovo sacrificio in nome della qualità della vita

COMUNICATO STAMPA
STEADFAST ONLUS

USA, NUOVO SACRIFICIO IN NOME DELLA QUALITÀ DELLA VITA.
LA MAMMA CHIEDE AIUTO: SALVATE MIO FIGLIO.

Roma, 27 gennaio 2019

Emmanuele Di Leo, Presidente di Steadfast Onlus:
«Nella Giornata della Memoria il silenzioso olocausto dei malati continua. Ci arriva dagli USA un drammatico appello della famiglia di un malato che sta venendo lasciato morire di fame e di sete in un ospedale. Siamo in diretto contatto con la famiglia e la seguiremo passo passo in collaborazione con la Terri Schiavo Life & Hope Network il cui presidente Bobby Schindler si recherà sul posto oggi. Abbiamo ricevuto le immagini della situazione attuale di David e abbiamo preferito non mostrarle al pubblico ma vi garantiamo che sono impressionanti e va trovata una soluzione con urgenza. Dichiarato “cerebralmente morto” nonostante la sua reattività, David è un nuovo caso dove il valore della vita viene beffeggiato e una nuova vittima è in procinto di essere sacrificata sull’altare della “qualità della vita”. Speriamo che quanto prima si possa ottenere una second opinion e ci siamo già attivati per questo, nel frattempo Steadfast come per Alfie, Charlie, Isaiah e i tanti bambini e famiglie che sosteniamo ogni giorno, darà tutto il supporto possibile per impedire questo nuovo sacrificio umano».

La sorella di David Ruiz II ci ha descritto così la situazione:
«Il 31 dicembre 2018, mio fratello David Ruiz II, ha avuto un ictus da anossia. È stato trasportato al pronto soccorso più vicino e poi trasferito in terapia intensiva. È entrato in coma con una grave compromissione neurologica con edema e crisi epilettiche. Il 13 gennaio 2019, è stato dichiarato cerebralmente morto, nonostante la sua reattività verso le voci di mia madre e di altre persone care con spasmi, sollevamento delle dita dei piedi, dei piedi e contrazioni della mano sinistra e delle dita. Più tardi abbiamo saputo che i medici hanno smesso di curarlo, nutrirlo, idratarlo e somministrargli farmaci e siamo stati informati che non se ne sarebbero più occupati. Gli assistenti sociali, il comitato etico, i sacerdoti e i medici palliativisti hanno informato mia madre che aveva tre opzioni, che includevano tutte la rimozione del ventilatore per far morire mio fratello. Hanno martellato mia madre con quanto orribile sarebbe diventato un bell’uomo come David e insistendo per lasciarlo morire. Avevano già programmato di rimuovere il ventilatore il 17 gennaio all’Hospice. Mia madre ha rifiutato l’offerta di trasportare mio fratello con il ventilatore all’Hospice in una bella stanza che dava su un giardino con ampie vetrate, dove la famiglia lo avrebbe circondato dopo averlo messo “tranquillo” con due pillole di narcotico. Mia madre ha detto “No, questo è ammazzare mio figlio” e “Non collaborerò ad un omicidio nell’Hospice”. A questo punto mio fratello rimane in terapia intensiva, senza alimentazione perché né l’ospedale, né i medici vogliono continuare le cure. Il 22 gennaio 2019, l’amministratore dell’ospedale e vari altri membri del personale sono entrati nella stanza di terapia intensiva di mio fratello e le hanno detto che avrebbero rimosso il ventilatore, dopo averlo spostato in un’ala vuota dell’Icu (Terapia Intensiva) dell’ospedale. Grazie a Dio e con l’aiuto di Bobby Schindler, della rete della Fondazione Terri Schiavo Life & Hope Network, della Legal Defense for Life e di Angela Clemente & Assoc, abbiamo ottenuto una diffida alla sospensione che impedisce all’ospedale di togliere il supporto vitale. Oggi, David sta morendo di fame in ospedale e continuerà a morire di fame e disidratazione, fino a quando non lo porteremo nel New Jersey per continuare il trattamento. Aiutateci a portarlo lì».

Ufficio Stampa Steadfast Onlus

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