02/12/2015

Gender: mistificazioni, bufale e pseudo-scienza

Gli ideologi del gender hanno qualche problema con i concetti di “uguaglianza”, “differenza”, “similitudine” e “diversità”: è ovvio che i cervelli maschili e femminili si somiglino e abbiano molto in comune: sono cervelli umani! Del resto anche il cervello umano e il cervello dei primati si somigliano: ma  a nessuno verrebbe in mente – speriamo – di dire che sono uguali...

Vediamo insieme il commento di un medico neuropsichiatra all’ultima bufala messa in giro dagli ideologi del gender: “La “scienza” dimostra che il cervello maschile e femminile sono uguali”.

 “Né blu né rosa, il cervello è uguale per uomini e donne. L’ultima frontiera del femminismo tocca le neuroscienze e punta a smentire ogni differenza di genere fra emisferi, lobi e circonvoluzioni.”

Questo è l’inizio dell’articolo di Elena Dusi apparso il 1 dicembre su Repubblica in cui veniamo informati del fatto che sono le femministe a rimettere ordine nelle false credenze tramandate da secoli secondo le quali il cervello femminile sarebbe diverso da quello maschile.

L’articolo riporta lo studio, pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences, di Daphna Joel, una neuroscienziata dell’università di Tel Aviv, che ha analizzato i risultati della risonanza magnetica effettuata su 1400 persone di diverso sesso. Secondo lo studio riportato “non esiste un tipo di cervello diverso per ciascuno dei due sessi, ragion per cui dovremmo insegnare ai bambini che non ci sono maschi da una parte e femmine dall’altra. Ci sono solo modi diversi di essere umani”.

gender_cervello_maschio_femmina_diversitàNell’articolo è riportato anche lo studio, apparso sulla rivista Neuroimage, effettuato da un’altra donna, Lise Eliot dell’università Rosalind Franklin di Chicago, che recentemente avrebbe dimostrato come l’ippocampo, un’area legata alla percezione delle emozioni e considerata fra quelle femminili per eccellenza, abbia in realtà dimensioni equivalenti nei due sessi.

Lise Eliot è anche una scrittrice e nel suo libro “Pink Brain, Blue Brain” afferma che “Sono le norme culturali legate a mascolinità e femminilità a spingere bambini e bambine in direzioni diverse”.

Ecco dunque riaffermato, ancora una volta, e in maniera “scientifica” il fatto che non è la biologia a determinare i ruoli sessuali bensì la cultura, il modo in cui i bambini vengono cresciuti.

Una sola domanda: come mai il corpo femminile presenta delle fluttuazioni ritmiche ormonali che non risultano essere presenti in quello maschile? Dato che sappiamo come il cervello governi ogni attività corporea com’è possibile, stando così le cose, lo strano fenomeno che siano le femmine a partorire mentre ai maschi è stato riservato il compito meno impegnativo di fecondare?

Accanto a queste inquietanti domande si aggiunge anche una curiosità: chi andrà ad informare i transessuali che le differenze cerebrali non esistono dal momento che tutta la loro battaglia vittoriosa fino ad ora ha puntato proprio sul fatto che il loro cervello aveva avuto un diverso imprinting rispetto al resto del corpo?

Quando la “scienza” vuole dimostrare delle tesi preconfezionate risulta veramente complicato riuscire a far combaciare tutti i pezzi del mosaico.

La Rosa Bianca

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