22/06/2016

Il gender non esiste... neanche per gioco!

Per i bambinie non solo per loro – il sesso non si sceglie e dunque il gender e quanto vi è collegato altro non sono che il frutto di un’ideologia che poggia sul nulla (o, meglio, sui soldi...). Le persone o sono maschi, o sono femmine: non ci sono altre possibilità.

Beata innocenza non ancora intaccata dalle correnti ideologiche che influenzano il mondo e che è ancora in grado di leggere la realtà in maniera limpida!

Il fatto che il gender non sia altro che un’ideologia che non poggia sui dati di realtà emerge in maniera chiara dai risultati di una recente ricerca condotta dalla City University of London unitamente alla UCL, che sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Infant and Child Development.

Nella ricerca sono stati coinvolti 101 bambini di alcuni asili nidi del Regno Unito, di un’età compresa tra i 9 mesi (quando generalmente i piccoli iniziano a gattonare e a operare scelte autonome) e i 32 mesi. Bambini che sono stati suddivisi in tre fasce d’età: 9-17 mesi; 18-23 mesi; 24-32 mesi.

I ricercatori hanno osservato i giocattoli scelti autonomamente dai bambini, senza la presenza dei genitori. Ebbene, con un’aumento d’incidenza in relazione diretta all’età, i giochi più utilizzati sono stati una bambola, un orsacchiotto rosa e un pentolino per cucinare per le bambine e un’automobilina, un orsacchiotto blu, una escavatrice e una palla per i bambini.

Insomma: i bambini preferiscono i giochi che tradizionalmente si attribuiscono al loro sesso. Pura coincidenza? Adesione inconscia a quelli che vengono definiti degli “stereotipi di genere”?

Brenda Todd, docente in psicologia presso la City University London, ha commentato con queste parole la ricerca in oggetto: «Le differenze biologiche dotano i maschi di un’attitudine alla rotazione mentale e di una capacità e di un interesse maggiore verso le abilità spaziali, mentre le femmine sono più interessate a osservare i volti e più brave nella motricità fine e nella manipolazione degli oggetti. Al momento dello studio delle preferenze verso i giocattoli nell’ambiente familiare di un asilo nido senza la presenza dei genitori abbiamo notato che le differenze erano coerenti con queste attitudini. Anche se era presente una variabilità individuale tra i bambini, si è potuto osservare che in generale i maschi giocavano con giochi rivolti ai maschi soprattutto, così come le femmine giocavano per la maggior parte con giochi rivolti alle femmine’».

Insomma, le istanze del gender e i giocattoli “neutri” (tipo quelli della Toy Planet) ai bambini non interessano... mentre interessa loro tanto, tantissimo, divertirsi e apprendere assecondando la loro natura sessuata.

Fonte: Quoditianosanità.it

Redazione


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